Ho segnalato (19.02.22) l'oliveto della Crocetta di Porto Venere (come da prassi indicata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) al Comune di Porto Venere e al competente ufficio regionale per il suo inserimento nell'elenco degli alberi monumentali del Ministero per i quali poi si attua la norma per cui "Salvo che il fatto costituisca reato, per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000". Inoltre l'inserimento nell'elenco fornisce la possibilità di accedere ai finanziamenti appositamente dedicati.
Regione ha risposto immediatamente, chiarendo che "L’iter per la proposta di inserimento all’interno dell’Elenco degli alberi monumentali prevede che, a seguito di segnalazione, il Comune sul cui territorio ricade l’esemplare in questione provveda ad effettuare una verifica, attraverso la compilazione di una “scheda di identificazione” ... che deve essere inviata allo scrivente Settore unitamente alla proposta di inserimento nell’elenco regionale degli alberi monumentali. In mancanza di richiesta da parte del Comune l'iter di valutazione non può avere seguito".
Le motivazioni che ho portato sinteticamente nella scheda di segnalazione al Comune sono state: "Si tratta a di un oliveto sopravvissuto alla gelata del 1985 che trova il suo massimo interesse dall'essere associato al famoso muro emisferico detto anche “muro pantesco” posto al confine tra coltivi e falesie del Muzzerone a difendere gli olivi dai forti venti da libeccio e maestrale. Le chiome risultano modellate dal vento, in plastica continuità con il muro e la sua curvatura in senso sia orizzontale che verti cale. Il muro è attualmente sottoposto a Valutazione di Interesse Culturale da parte delle Soprintendenza, per i caratteri di unicità che lo contraddistinguono".
Ora quindi dovremo verificare che il Comune provveda ad attivare la pratica anche perché dalle linee guida del Ministero non ci sono dubbi che questo gruppo di olivi rientri in più criteri tra i sette previsti dal Ministero:
Criterio b) pregio naturalistico legato a forma e portamento.
.... nel caso di esemplari sottoposti ad azioni climatiche particolari si evidenzierà la singolare conformazione assunta sia dal tronco e dalla chioma che dalle radici e dal colletto. Ad esempio in presenza di vento dominante si evidenzierà la chioma a bandiera assunta dall’esemplare, ...
Criterio f) pregio paesaggistico.
Il pregio paesaggistico è da attribuirsi ad un albero o ad un insieme di alberi (componente naturale) quando vengono soddisfatti l’aspetto percettivo, seppur questo caratterizzato da una certa soggettività, e/o quello legato alla presenza incisiva dell’opera dell’uomo come fautore del paesaggio e come fruitore dello stesso. Si valuterà pertanto, da una parte, se il soggetto abbia un peso significativo nella percezione del paesaggio tale da “segnarlo”, renderlo unico, riconoscibile, oltre che apprezzabile e/o, dall’altra, se esso costituisca identità e continuità storica di un luogo, punto di riferimento topografico, motivo di toponomastica. ...
Criterio g) pregio storico-culturale-religioso.
Trattasi di un criterio antropologico-culturale. Esso fa riferimento al senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale. L’albero o l’insieme di alberi che rispondono a tale criterio sono quelli che rappresentano il valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva, delle tradizioni, degli usi del suolo ma anche delle pratiche agricole e selvicolturali.
Nessun commento:
Posta un commento